All’alba della penultima giornata dei Giochi Olimpici di Parigi 2024Carlo Mornati ha parlato in conferenza stampa a Casa Italia. Il Segretario Generale del CONI e Capo Missione azzurro all’Olimpiade ha fatto una relazione tecnica accompagnato dai Vice Capo Missione Alessio Palombi, Elisa Santoni, Giampiero Pastore e Danilo di Tommaso (foto Augusto Bizzi CONI).

Qui a Parigi abbiamo chiuso un cerchio aperto a Rio 2016 – ha spiegato Mornati –. La parte sportiva è oramai strettamente legata a quelle scientifica, medica e formativa. L’idea lanciata a Rio si è concretizzata otto anni dopo. I numeri rispecchiano le nostre previsioni, proiezioni ed analisi. Ciò che è significativo è l’indice di competitività olimpica: siamo sempre il quarto Paese dopo Stati Uniti, Cina e Germania. A Rio abbiamo centrato 57 finali, qui siamo a 77 e i Giochi non sono ancora finiti. La forza di un movimento è data anche da quarti e quinti posti. Su 404 atleti arrivati a Parigi, 241 finale hanno disputato una finale. Una volta si parlava di medaglie inaspettate, oggi si parla di medaglie sfumate. È la più competitiva delegazione italiana di sempre”. 

L’analisi si è poi allargata: “Dal punto di vista organizzativo abbiamo fatto una scelta di campo: investire per tenere alcune squadre fuori dal Villaggio Olimpico in posizioni e contesti più comodi per le rispettive venue di gara. Quasi tutte queste squadre sono andate a medaglia. Abbiamo organizzato un villaggio satellite a Les Invalides e anche quello ha pagato. Abbiamo replicato in piccolo quello che gli atleti trovano nei Centri di Preparazione Olimpica del CONI in Italia. Le scommesse hanno pagato. Abbiamo messo in moto una struttura di supporto che ha fatto la differenza. C’è dietro un lungo lavoro di preparazione al fianco delle federazioni. Presidio medico-sanitario, organizzazione di allenamenti specifici, assistenza costante agli atleti: il nostro è un modello funzionante e replicabile in futuro. L’Olimpiade è uno show complicato in cui lavorare. Il CONI è il primo comitato olimpico al mondo in grado di backupare in toto il comitato organizzatore. Abbiamo fatto un approfondito studio metereologico di tutte le venue olimpiche outdoor con il Politecnico di Torino e la video analisi. E abbiamo portato qui a Parigi i ragazzi del Corso di Management Olimpico del CONI: hanno vissuto l’evento sul campo, saranno pronti per il futuro”.

In conclusione, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, Mornati ha detto: “Dal mio punto di vista la prestazione conta più del colore della medaglia. Il nostro è un sistema orizzontale che porta avanti tutti e la varietà delle medaglie conquistate lo conferma. Dove non arriva uno, arriva l’altro. Ai Giochi Olimpici spesso non vince il più forte, ma chi si adatta meglio”.

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